La Puglia è la regione più orientale di Italia. Sita al centro del mediterraneo è stata per secoli un importante punto di snodo e di commercio, ponte tra oriente e occidente.
Ancora oggi ci sono alcune comunità dove si parla il Griko, (una lingua che deriva dal greco medievale) e l'Arbëreshë, (una lingua di origine albanese). La maggior parte della popolazione parla l’italiano, anche se in famiglia normalmente si utilizza il dialetto. In passato si diceva “le puglie”, al plurale, per sottolineare la diversità geografica e culturale tra i vari territori di questa regione.
I nostri viaggi sono concentrati nella parte centrale e meridionale della puglia.
La parte centrale è la Valle d’Itria una zona di dolci colline e borghi bianchi, dove tra secolari alberi d’ulivo, sorgono i trulli - costruzioni tipiche a forma di cono, patrimonio mondiale dell’umanità. Alberobello, Cisternino e Ostuni sono le città più note di quest’area.
Più a sud il paesaggio cambia, la terra diventa rossa e più arida, piccole strade di campagne tra i muretti a secco conducono a paesi addormentati in un tempo senza tempo. É il Salento, che i latini chiamarono messapia: “terra tra due mari” (l’adriatico e lo ionio).
Le più note Lecce, Otranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli, insieme alle meno note Galatina, Nardò e Melpignano, ospitano un vero e proprio museo a cielo aperto: rovine greche e romane, cripte bizantine, chiese barocche, testimoniano di una terra che e’ sempre stata al centro della storia, nella sua condizione di periferia e punto di passaggio.
I turisti apprezzano l’ospitalità dei locali, la musica tradizionale (una forma di tarantella chiamata “pizzica pizzica”), e le spiagge di acque cristalline – da visitare soprattutto fuori stagione.
Una menzione a sé merita la gastronomia: basata sulla dieta mediterranea, utilizza prodotti freschi della terra, soprattutto di origine vegetale, e del vicino mare. É un mix che gli italiani stessi riconoscono essere una delle cucine regionali più buone (e sane) d’Italia. Ad accompagnarla una produzione vitivinicola d’eccellenza: primitivo, negramaro e nero di troia sono i vigneti più noti.
Sconosciuta fino a qualche decennio fa, negli ultimi vent’anni è diventata una metà ambita, prima del turismo nazionale e poi internazionale. Questo ha creato una grande pressione antropica, soprattutto in estate, con conseguenze nefaste sia per l’ambiente sia per gli equilibri economici locali.
Attraversare questa regione in bicicletta o a piedi, vi permetterà di vivere con lentezza la magia di questa terra, rispettando il suo territorio e contribuendo a uno sviluppo equo e sostenibile.
Ancora oggi ci sono alcune comunità dove si parla il Griko, (una lingua che deriva dal greco medievale) e l'Arbëreshë, (una lingua di origine albanese). La maggior parte della popolazione parla l’italiano, anche se in famiglia normalmente si utilizza il dialetto. In passato si diceva “le puglie”, al plurale, per sottolineare la diversità geografica e culturale tra i vari territori di questa regione.
I nostri viaggi sono concentrati nella parte centrale e meridionale della puglia.
La parte centrale è la Valle d’Itria una zona di dolci colline e borghi bianchi, dove tra secolari alberi d’ulivo, sorgono i trulli - costruzioni tipiche a forma di cono, patrimonio mondiale dell’umanità. Alberobello, Cisternino e Ostuni sono le città più note di quest’area.
Più a sud il paesaggio cambia, la terra diventa rossa e più arida, piccole strade di campagne tra i muretti a secco conducono a paesi addormentati in un tempo senza tempo. É il Salento, che i latini chiamarono messapia: “terra tra due mari” (l’adriatico e lo ionio).
Le più note Lecce, Otranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli, insieme alle meno note Galatina, Nardò e Melpignano, ospitano un vero e proprio museo a cielo aperto: rovine greche e romane, cripte bizantine, chiese barocche, testimoniano di una terra che e’ sempre stata al centro della storia, nella sua condizione di periferia e punto di passaggio.
I turisti apprezzano l’ospitalità dei locali, la musica tradizionale (una forma di tarantella chiamata “pizzica pizzica”), e le spiagge di acque cristalline – da visitare soprattutto fuori stagione.
Una menzione a sé merita la gastronomia: basata sulla dieta mediterranea, utilizza prodotti freschi della terra, soprattutto di origine vegetale, e del vicino mare. É un mix che gli italiani stessi riconoscono essere una delle cucine regionali più buone (e sane) d’Italia. Ad accompagnarla una produzione vitivinicola d’eccellenza: primitivo, negramaro e nero di troia sono i vigneti più noti.
Sconosciuta fino a qualche decennio fa, negli ultimi vent’anni è diventata una metà ambita, prima del turismo nazionale e poi internazionale. Questo ha creato una grande pressione antropica, soprattutto in estate, con conseguenze nefaste sia per l’ambiente sia per gli equilibri economici locali.
Attraversare questa regione in bicicletta o a piedi, vi permetterà di vivere con lentezza la magia di questa terra, rispettando il suo territorio e contribuendo a uno sviluppo equo e sostenibile.